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Cosa fare contro il surriscaldamento globale: le soluzioni per l’industria

surriscaldamento globale industria

Accanto all’inquinamento da plastica, il surriscaldamento globale si configura come una delle più pressanti emergenze ambientali su cui è puntata l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.

Le conseguenze dell’aumento delle temperature sono ormai sotto gli occhi di tutti, manifestandosi in fenomeni che mettono a serio rischio la stessa sopravvivenza dell’uomo: dalla fusione dei ghiacciai alla desertificazione di interi territori, da fenomeni di siccità a eventi meteorologici sempre più estremi come alluvioni, tempeste, ondate di calore e cicloni extratropicali.

Il quadro è allarmante e pone in evidenza la necessità di interventi immediati che contrastino con efficacia e fermezza il surriscaldamento globale, prima che si oltrepassi il limite del non ritorno. Molto si può e si deve fare. A partire dall’adozione di incisive soluzioni in campo energetico che consentano di ridurre la concentrazione atmosferica dei gas serra, principale imputata dell’incremento delle temperature planetarie.

In questo articolo cercheremo di capire cosa fare contro il surriscaldamento globale, focalizzando in special modo l’attenzione sull’efficientamento energetico.

 

Sommario dell’articolo:

 

COSA FARE CONTRO IL SURRISCALDAMENTO GLOBALE: LE SOLUZIONI PER L’INDUSTRIA 

Come combattere il surriscaldamento globale: ridurre l’effetto serra

Cosa fare contro il surriscaldamento globale: partire dall’energia 

  • Fonti rinnovabili                                                                                                            
  • Risparmio energetico

Come combattere il surriscaldamento globale nelle industrie                                    

Irraggiamento elettrico a basso consumo: un alleato per l’efficientamento energetico          

Pannelli radianti infrarossi: consumi e costi                                                                   

Irraggiamento elettrico a basso consumo: le proposte di Aircon

 

 

Come combattere il surriscaldamento globale: ridurre l’effetto serra

 

  • Che cos’è l’effetto serra

 

L’effetto serra è un processo naturale essenziale per la vita sulla Terra. Il fenomeno, reso possibile dalla presenza dei gas serra nell’atmosfera, è provocato dall’irraggiamento solare assorbito dal pianeta che viene successivamente rilasciato sotto forma di calore dalla superficie terrestre e trattenuto parzialmente nell’atmosfera, determinando un incremento della temperatura, proprio come accade all’interno di una serra.

In assenza dell’effetto serra, la Terra presenterebbe una temperatura estremamente bassa, incompatibile con la vita. L’azione antropica ha tuttavia prodotto un’immissione sovrabbondante di gas serra nell’atmosfera, alterando il complesso meccanismo dell’effetto serra e provocando uno smisurato incremento della temperatura terrestre.

 

  • CO2 e intensificazione dell’effetto serra

 

La principale responsabile dell’alterazione dell’effetto serra è l’anidride carbonica (CO2). La concentrazione di CO2 nell’atmosfera è strettamente connessa alle attività umane, in particolar modo all’utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia e per l’alimentazione degli autoveicoli. Come rilevato da numerosi studi scientifici internazionali, la sovra-emissione di CO2 deriva anche da ulteriori fattori scatenanti, anch’essi dipendenti dall’azione antropica.

La deforestazione, ad esempio, produce enormi quantità di CO2. Secondo le stime elaborate dall’associazione World Resources Institute, solo nel 2017 la distruzione delle foreste ha provocato l’immissione in atmosfera di circa 7,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica.

 

  • Il ruolo dei combustibili fossili

 

I combustibili fossili restano tuttavia tra i primi indiziati del riscaldamento globale attualmente in corso. Dall’avvio della Rivoluzione industriale nell’800, ovvero da quando si è iniziato a bruciare carbone, petrolio e oli combustibili, la proporzione dei gas serra in atmosfera è aumentata di oltre un terzo.

Le emissioni planetarie di CO2 nel 1990 erano di 21,4 miliardi di tonnellate. Nel 2018 siamo giunti alla cifra record di 41,5 miliardi di tonnellate. L’IPCC, l’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU, non nutre dubbi a riguardo. Nei suoi documenti ufficiali sostiene come risulti “assolutamente verosimile che l’uso dei combustibili fossili sia la causa principale del riscaldamento globale degli ultimi 50 anni”.

Come combattere il surriscaldamento globale, allora? I dati forniti dagli esperti parlano chiaro. Tra le diverse soluzioni perseguibili, ridurre drasticamente l’uso di combustibili fossili rappresenta una delle strategie di più significativo impatto.

 

Cosa fare contro il surriscaldamento globale: partire dall’energia

 

Sia i giacimenti di carbone sia quelli di petrolio, fonti che attualmente alimentano gran parte della produzione energetica mondiale, sono destinati a esaurirsi nel corso dei prossimi decenni. Ma non si tratta esclusivamente di un problema di approvvigionamento.

Ridurre i consumi di energia proveniente dai combustibili fossili rappresenta una priorità assoluta se si vuole garantire un pianeta vivibile alle generazioni che verranno.

Alla Conferenza sul clima di Parigi del dicembre 2015, 195 paesi hanno aderito al il primo accordo universale sul clima mondiale, definendo un piano d’azione che mira a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2º C. Il testo dell’accordo specifica che per centrare l’obiettivo, le emissioni di gas serra devono iniziare a scendere già dal 2020. Ciò è auspicabile attuando simultaneamente diverse misure, tra le quali una funzione di primo piano è occupata:

  • Dalla diffusione capillare delle fonti rinnovabili;
  • Dal risparmio energetico.
  • Fonti rinnovabili

Secondo un recente report dell’IRENA (International Renewable Energy Agency) sulle trasformazioni energetiche mondiali, le fonti rinnovabili stanno conoscendo un rapido sviluppo a livello globale, complici l’abbassamento dei prezzi e l’avanzamento delle nuove tecnologie. Gli analisti sono convinti che nei prossimi anni, i costi si ridurranno ulteriormente rendendo il mercato competitivo e superando l’utilizzo del carbone per la produzione di elettricità.

L’IEA (International Energy Agency) stima che entro il 2040 eolico e solare daranno energia ad almeno il 40% del pianeta, il 25% in più rispetto all’attuale situazione. Anche in territorio europeo l’utilizzo delle fonti rinnovabili appare sempre più diffuso. Concentrandoci tra i confini italiani, anche nel nostro Paese la produzione di energia green è aumentata negli ultimi anni ma resta ancora molto da fare.

È il caso dell’eolico. Come puntualizzato dall’Anev (Associazione Nazionale Energia del Vento) in occasione della Giornata Mondiale del Vento 2019, i ritardi burocratici locali pesano sugli sviluppi di questa energia rinnovabile, il cui potenziale non viene ancora completamente sfruttato nella nostra Penisola.

Il rischio che si corre è di disattendere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 da tutti i governi dei Paesi membri dell’ONU. Obiettivi al cui punto 7 si evidenzia con chiarezza la necessità di ridurre tassativamente l’uso di combustibili fossili, fornendo a tutti l’accesso “a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”. In altre parole, all’energia rinnovabile.

 

  • Risparmio energetico

 

In linea generale e soprattutto nei paesi il cui l’approvvigionamento si basa ancora esclusivamente o quasi completamente su fonti fossili, risparmio energetico equivale a dire minore produzione di CO2.

Finché la diffusione delle fonti rinnovabili non sarà definitiva, molto si può fare nella quotidianità per frenare la sovra-emissione di gas serra. Certamente le iniziative dei singoli cittadini sono essenziali. Ma altrettanto significative sono le scelte operate dalle aziende e dalle industrie, che per motivi produttivi sono tra le principali fruitrici delle risorse energetiche disponibili nel pianeta.

Proprio su queste realtà concentriamo ora la nostra attenzione, elencando alcuni pratici suggerimenti per raggiungere l’importante traguardo del risparmio energetico.

 

Come combattere il surriscaldamento globale nelle industrie

 

La prima regola, ovviamente, è scegliere fonti rinnovabili per il proprio approvvigionamento energetico, puntando anche sull’installazione di impianti fotovoltaici sulle proprie strutture. Ma non ci si deve limitare esclusivamente a questa soluzione. L’efficientamento energetico di qualsiasi realtà produttiva è assicurato da un ampio ventaglio di scelte mirate. Elenchiamo di seguito alcuni efficaci strumenti per ottimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica, contribuendo non solo a contrastare il surriscaldamento globale ma anche a garantire importanti benefici all’azienda sul fronte economico:

 

  • Adottare sistemi di illuminazione a LED, sostituendo le fonti obsolete che richiedono molta più energia del necessario. L’adozione di impianti a LED, affiancati da una gestione intelligente della luce, consente di risparmiare fino al 60% di energia;
  • Puntare su sistemi di telecontrollo per una gestione costantemente controllata dei consumi;
  • Effettuare interventi di tipo edilizio, come opere di isolamento termico o di schermatura, optando per materiali finalizzati alla massima efficienza energetica;
  • Non ultimo, installare impianti all’avanguardia di raffrescamento adiabatico e di riscaldamento industriale a infrarossi che, pur assicurando il massimo comfort, siano in grado di tutelare l’ambiente non solo sul fronte dell’efficientamento energetico ma ad ampio raggio.

 

Proprio di questo risvolto che ci riguarda intimamente da vicino, trattandosi del nostro settore operativo, tratteremo nel prossimo paragrafo. Il focus sarà specificatamente sull’irraggiamento elettrico a basso consumo, una valida soluzione per contrastare la sovra-immissione di gas serra e il correlato riscaldamento globale.

 

Irraggiamento elettrico a basso consumo: un alleato per l’efficientamento energetico

 

L’adozione di apparecchiature ad alta efficienza energetica è una scelta prioritaria per ogni industria o azienda che desideri offrire il proprio contributo concreto nella lotta al riscaldamento globale. L’irraggiamento elettrico a basso consumo, noto anche come riscaldamento a infrarossi, costituisce in tal senso un’opzione d’eccellenza.

Il sistema si basa sull’uso di nastri radianti a gastubi radianti a gas e pannelli radianti elettriche a infrarossi che, da un punto di vista tecnico, sfruttano il principio fisico naturale dell’irraggiamento utilizzato dal sole.

 

L’irraggiamento elettrico a basso consumo garantisce il riscaldamento di ambienti di qualsiasi dimensione, dai semplici uffici ai magazzini, evitando le caratteristiche dispersioni del riscaldamento ad aria calda e ottimizzando il consumo energetico con conseguenti effetti positivi sul fronte climatico-ambientale.

Soluzioni come i nastri radianti, i tubi radianti e i pannelli radianti a infrarossi assicurano infatti un’assenza di:

  • Gas di scarico;
  • CO2;
  • Fumi e odori.

 

Pannelli radianti infrarossi: consumi e costi

 

Un impianto di irraggiamento elettrico a basso consumo consente di risparmiare fino al 70% in più rispetto a un impianto tradizionale. Accanto al basso consumo energetico che si traduce in bollette decisamente meno care, nella valutazione dei costi e dei consumi dei pannelli radianti infrarossi vanno considerati ulteriori fattori, quali:

  • I ridotti costi di installazione;
  • La durata di vita, generalmente superiore ai quindici anni;
  • L’assenza di spese di manutenzione;
  • La riduzione di sprechi energetici: il calore si genera esclusivamente dove serve, quando serve e nel quantitativo necessario per offrire un giusto comfort.

I tanti vantaggi economici e i ridotti consumi dei pannelli radianti infrarossi spingono sempre più realtà aziendali a optare per questi sistemi come soluzione alternativa al riscaldamento tradizionale. Il tutto in una piena ottica green che mira al raggiungimento di obiettivi cruciali da cui dipende il futuro del pianeta.

 

Irraggiamento elettrico a basso consumo: le proposte di Aircon

 

Ci auguriamo che il nostro articolo incentrato su cosa fare contro il surriscaldamento globale possa esserti stato d’aiuto. Per qualsiasi altra curiosità sulle più innovative soluzioni per l’efficientamento energetico della tua azienda o industria sul fronte del condizionamento, contattaci.

Aircon è una realtà specializzata nella produzione di sistemi all’avanguardia per il riscaldamento e il raffrescamento degli spazi lavorativi con bassi costi gestionali. Se vuoi conoscere da vicino i nostri prodotti, puoi anche venirci a trovare.

Siamo a Locate di Triulzi, in provincia di Milano. I nostri tecnici ti aspettano per dare una risposta concreta alle tue specifiche esigenze.

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